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Quando parliamo di consumi dei motori marini entriamo in una tematica molto difficile da sviluppare. 

Nel momento in cui si acquista un natante siamo provvisti tutt’al più di una proiezione di massima di quello che sarà il consumo del carburante, ma di fatto non possiamo contare su alcuna certezza in grado di permetterci la realizzazione di un’analisi dei costi.

Le variabili in gioco sono effettivamente molte per quanto riguarda i consumi dei intrabordo che delle altre tipologie di barche

I proprietari più “navigati” possono contare su uno storico legato ai consumi registrati nei periodi precedenti, mentre chi si affaccia all’acquisto di un gommone o di una barca per la prima volta è bene che si attenga a una serie di calcoli in questo senso.

Un consiglio preliminare è senz’altro quello di non prendere per assolute le informazioni facilmente reperibili, come: 

  • la scheda del natante (che si basa sui consumi medi del mezzo in perfette condizioni e in stato di navigazione ideale); 
  • le dichiarazioni del proprietario precedente (ovviamente interessato a minimizzare i dati per favorire la vendita); 
  • le formule presenti sui testi di patente nautica, che per quanto attendibili difficilmente trovano applicazione nella realtà. 

Vediamo dunque come calcolare con ragionevole margine di certezza il consumo di un intrabordo 2 tempi o delle altre tipologie di natanti.

Prima regola sul consumo dei motori marini: la barca non è un’automobile

Uno degli errori più diffusi che si commettono quando si cerca di calcolare i consumi dei motori intrabordo è quello di ragionare sulle percorrenze nello stesso modo in cui lo faremmo per una vettura su strada.

Viceversa è importante partire dal presupposto che una barca non è un’automobile, e anche le condizioni in cui si muove sono profondamente diverse da quelle riscontrabili sulla terraferma

In secondo luogo, le informazioni riguardanti le prestazioni di un motore devono essere slegate da quelle relative all’imbarcazione di per sé.

Nel mondo dei natanti infatti i produttori dei motori sono generalmente diversi da quelli della scocca, pertanto la scheda prestazioni, e quindi quella dei consumi, si basa su calcoli non correlati al natante su cui il motore verrà montato. 

In base alla carena, infatti, si avranno prestazioni diverse, come è normale che sia, e questo inciderà sull’idea di consumi pregressa del neo-proprietario della barca o del gommone.

Dal momento che sulla carta non è possibile reperire informazioni attendibili che vantino ragionevole precisione, è importante specificare che l’unico test di consumo realmente valido sia quello relativo alla percorrenza reale

In altre parole, per capire quanto consuma una barca davvero è necessario effettuare un test di navigazione (opportunità che sempre più case di produzione e concessionarie offrono ai loro potenziali clienti).

Tale verifica va fatta nelle condizioni paragonabili al reale utilizzo del mezzo, vale a dire in mare, se la barca verrà utilizzata in mare aperto, o in lago, se la barca verrà utilizzata prevalentemente su un lago.

Anche il numero di persone è importante, poiché la variazione di peso comporta chiaramente una variazione dei consumi. 

Per questa eventualità è quindi bene effettuare il test portando sul natante un numero di persone “medio” che ci si aspetta utilizzi la barca una volta acquistata.

 

Calcolo sui consumi dei motori intrabordo

Nonostante, come detto, sia complesso poter risalire ai consumi di un natante semplicemente consultando dei documenti, è opportuno fare delle piccole distinzioni. 

Per esempio a livello documentale possono essere molto utili i test in acqua effettuati da riviste di settore o similari. 

Non importa che il motore sia della stessa marca o meno rispetto a quello che si intende acquistare, basta anche che abbia caratteristiche tecniche similari e, possibilmente, sia stato montato su una barca dalle dimensioni analoghe a quella che si sta per comprare. 

A quel punto sarà opportuno ipotizzare un calo intorno al 20% e da lì evincere un consumo potenzialmente attendibile per la propria imbarcazione.

Parlando di formule, invece, ci si può affidare (con la dovuta cautela, come abbiamo già visto) alla norma generale secondo la quale in teoria gli intrabordo entro i 40 cavalli hanno un consumo che varia tra i 0.45 e i 0.67 litri/cavallo/ora.

Oltre i 40 cavalli, il consumo è similare anche perché subentrano sistemi di ottimizzazione di utilizzo carburante più performanti. 

Come detto non si tratta di formule da prendere come oro colato ma aiutano quantomeno a farsi un’idea della tipologia di autonomia, in termini di miglia marine e di tempo, che si ha a disposizione per una determinata percorrenza.

In alternativa, ci si può affidare all’utilizzo di un coefficiente (0.2 per i motori diesel e 0.4 per i motori benzina) da moltiplicare per i cavalli al fine di avere un consumo litro/ora.

In ogni caso, ricordiamo che le prestazioni di un motore intrabordo in termini di consumi è sempre soggetto a possibilità di miglioramento, soprattutto se i componenti non sono in perfette condizioni. 

In questi casi l’unico step fondamentale è quello di affidarsi a un’officina navale seria e competente. 


Officina Landini: un partner serio e affidabile

Nel settore della meccanica navale, l’Officina Angelo Landini rappresenta dagli anni 70 un vanto per l’intero territorio dell’Argentario, oltre che una delle principali officine meccaniche navali di tutta la costa toscana.

Elevata è la nostra esperienza soprattutto nell’assistenza e revisione dei motori marini (ricordiamo, inoltre, che siamo un’officina KOHLER Power Systems autorizzata).

Per un dubbio sui consumi dei motori marini o per un servizio completo di assistenza della vostra imbarcazione, non esitate a contattarci.

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